sabato 7 novembre 2015

Dopo EXPO, che fine faranno i padiglioni



EXPO è finita e si tirano le somme: il numero di visitatori, il numero di addetti ai avori che adesso si ritrovano a dover cercare un altro impiego, le agenzie interinai che stringono accordi per la ricollocazione delle unità produttive.




E l'area su cui sorgeva? E i padiglioni? Che fine faranno?

Gli accordi internazionali prevedevano che ogni paese potesse decidere cosa farne e molti di loro in effetti ne hanno già previsto la destinazione. Ci vorrà comunque tantissimo tempo prima che l'area di un milione di metri quadri venga interamente sgomberata.

Alcuni dei padiglioni erano costruzioni temporanee che saranno totalmente smontate.

Verranno riportati "a casa" il padiglione dell'Angola che diverrà un museo a Luanda, quello degli Emirati Arabi (loro ospiteranno l'EXPO del 2020), del Canton Ticino che verrà rimontato nei quattro cantoni, quello dell'Ungheria che sarà riposizionato a Szombathely, città antica, quelo della repubbica Ceca che diventerà un centro polifunzionale.

Il Principato di Monaco smonterà il suo per spedirlo in Burkina Faso. Il padiglione del Nepal invece sarà messo all'asta a con il ricavato ricostruiranno dopo il terremoto che ha colpito il paese. In vendita anche i padiglioni di Francia e Cina.

L'albero della vita, invece, dovrà attendere che ne decidano la dimora Orgoglio di Brescia, la "cordata" di imprenditori che l'hanno costruito.

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photo credits | lostivalepensante

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